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Estinzione della paura con una singola dose di Propranololo durante terapia guidata

"Una singola dose di 40 mg di propranololo per via orale, opportunamente dosata, costituisce un trattamento fuori dagli schemi ma molto promettente per i disturbi d'ansia, e forse anche per il disturbo post-traumatico da stress, ha detto Marieke Soeter, PhD, al congresso annuale del Collegio Europeo di Neuropsicofarmacologia." Traduco qui da un articolo comparso su MDEdge Psychiatry: https://www.mdedge.com/psychiatry/article/191908/anxiety-disorders/single-dose-propranolol-tied-selective-erasure-anxiety sul lavoro della psicologa olandese Marieke Soeter che usa il propranololo in singola somministrazione poco prima di una seduta nella quale viene riattivata una memoria traumatica.


"Il concetto qui è che il beta-bloccante, se somministrato con una breve riattivazione guidata dal terapista di una memoria di paura, blocca i recettori beta-adrenergici nel cervello in modo da interferire con le proteine specifiche necessarie per il riconsolidamento di quella memoria, interrompendo così il processo di riconsolidamento e neutralizzando la successiva espressione di quella memoria nella sua forma tossica. In effetti, la somministrazione tempestiva di una dose di propranololo, un farmaco che attraversa prontamente la barriera emato-encefalica, raggiunge un'amnesia farmacologicamente indotta per quanto riguarda la paura appresa, ha spiegato il dottor Soeter, psicologo clinico presso la TNO, l'Organizzazione olandese per la ricerca scientifica, un'organizzazione indipendente di ricerca traslazionale senza scopo di lucro."


"Sembra la cancellazione permanente della paura. Non si può mai dire che qualcosa sia stato cancellato, ma non siamo riusciti a recuperarlo", ha detto. "Il propranololo raggiunge la cancellazione selettiva: prende di mira la componente emotiva, ma la conoscenza è intatta". Sanno cosa è successo, ma non hanno più paura. L'associazione della paura è influenzata, ma non la risposta innata della paura a uno stimolo di minaccia, quindi non altera le reazioni a situazioni potenzialmente pericolose, il che è importante. Se c'è una bomba, sanno ancora che devono scappare".


Si tratta della possibilità di curare una paura, una fobia, una limitazione funzionale attraverso una singola seduta di esposizione alla memoria traumatica con l'intervento di una somministrazione di 40 mg di propranololo.


Il propranololo è un beta-bloccante, un antagonista dei recettori beta-adrenergici nel corpo e nel cervello. Ma qui è l'azione centrale (sul cervello) che ci interessa in quanto i risultati non sono uguali se si usa un beta-bloccante come il nadololo che non attraversa la barriera emato-encefalica e quindi non agisce sul cervello.


L'azione del propranololo è illustrata da un altro articolo pubblicato tre anni prima sulla diminuzione della reattività dell'Amigdala dopo somministrazione di propranololo: https://www.researchgate.net/publication/41147678_Human_amygdala_reactivity_is_diminished_by_the_b-noradrenergic_antagonist_propanolol


Traduco l'abstract qui sotto:


"Modelli animali di disturbi d'ansia sottolineano il ruolo cruciale del locus ceruleus-noradrenergico (norepinefrina, NE) di segnalazione, l'amigdala basolaterale (BLA) e le loro interazioni nell'espressione delle risposte comportamentali ansiose allo stress. Nonostante le prove cliniche per l'efficacia di un blocco del recettore β-noradrenergico con propranololo nell'attenuazione dei sintomi di ansia e la prevenzione secondaria del disturbo post traumatico da stress, mancano prove precliniche per una modulazione β-noradrenergica dell'attività BLA nell'uomo. Abbiamo combinato la risonanza magnetica funzionale in volontari sani con la mappatura probabilistica delle risposte intra-amigdalari alle espressioni facciali paurose, neutre e felici per testare l'ipotesi che un blocco del recettore β-noradrenergico con il propranololo inattiverebbe il BLA. Coerentemente con la nostra ipotesi a priori, il propranololo ha diminuito le risposte del BLA alle espressioni facciali, indipendentemente dalla loro valenza emotiva. L'assenza di cambiamenti di attività nelle regioni di controllo visivo probabilisticamente definite sottolinea l'azione specifica del propranololo nel BLA. I nostri risultati forniscono l'anello mancante tra il potenziale ansiolitico del propranololo e la base biologica di attivazione β-noradrenergica nel BLA umano come un obiettivo chiave per l'inibizione farmacologica dei neurocircuiti ansiosi. Inoltre, i nostri risultati si aggiungono alle prove emergenti che la NE modula sia la reattività (sensibilità) che le caratteristiche operative (specificità) del BLA attraverso i recettori β-noradrenergici."


Viene spontaneo pensare a fenomeni analoghi che si verificano con tecniche psicoterapeutiche di rievocazione della memoria traumatica in condizioni di sicurezza e di accoglienza empatica. In questo caso il propranololo non c'è ma la modulazione della componente noradrenergica viene operata dall'effetto sociale della presenza del terapeuta che permette di rivisitare la memoria con una componente ansiosa diminuita e quindi di salvare la stessa memoria con parametri diversi. Questa componente sociale dovuta alla presenza di una persona rassicurante e quindi ad una modulazione dei fenomeni eccitatori nell'amigdala potrebbe essere mediata dall'ossitocina. Al momento non sembra esserci un effetto chiaramente ascrivibile all'ossitocina come mediatore della modulazione sociale dell'ansia. Questo altro articolo che è una review of the literature descrive risultati contraddittori di una serie di studi sull'uso di ossitocina intranasale nella modulazione dell'ansia, fobie e depressione: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6361048/


Quindi non è possibile attribuire all'ossitocina i risultati positivi che pure si osservano nella pratica clinica con l'esposizione all'oggetto fobico mediata dalla presenza empatica del terapeuta.


La cosa importante da "portarsi a casa" in tutto questo discorso è che la terapia di una fobia o di un trauma non deve essere prolungata, non deve tentare di rivolgersi alle cause remote nel tentativo di risolvere il sintomo ma piuttosto deve consistere in un intervento chirurgicamente focalizzato sulla specifica memoria o immagine ansiogena e deve applicare a questa immagine complessa un intervento di modulazione e alterazione dei parametri affettivi originali dell'esperienza e il suo successivo salvataggio con questi parametri cambiati.


Questo intervento noi lo facciamo con una semplice induzione conversazionale in direzione analogica, che porta il discorso verso una rievocazione della memoria traumatica in condizioni di sicurezza e la rende gestibile. L'esperienza della rivisitazione del ricordo traumatico o doloroso in condizioni di gestibilità e sicurezza crea nel paziente l'esperienza di competenza e capacità nei confronti di un'esperienza che era ingestibile.


Un altro esempio analogo a questo trattamento con propranololo è il nostro uso di alprazolam al bisogno secondo la tecnica del Dosaggio Zero di cui parleremo in un altro post ma che nella nostra esperienza ha caratteristiche simili nell'estinzione rapida degli attacchi di panico e nella acquisizione di una resilienza e competenza rispetto all'esperienza schiacciante e annientante del panico.


A presto,


GB


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